L’allenatore

«Mettere al primo posto il bene della squadra»

Alberto Naddeo è il secondo allenatore della serie A1 della Wash4Green Pinerolo e direttore tecnico del settore giovanile dell’Union Volley. Lo abbiamo intervistato per capire quanto siano importanti e come funzionino le relazioni in ambito sportivo, in particolare quella tra allenatore e atlete. «Una squadra durante una stagione non è sempre unita – dice – ed è normale che sia così. A volte se le cose non funzionano è necessario che vengano fuori le dinamiche, mentre in altre circostanze è meglio non intervenire e lasciare che i problemi si risolvano da soli. Nel primo caso un metodo che ha l’allenatore per relazionarsi con le giocatrici è il colloquio individuale: le persone sono differenti e ci sono modi diversi per rapportarsi con ognuna di loro. Quando invece si vuole parlare di un concetto generale, ci si riunisce in gruppo, con tutta la squadra».

Uno dei compiti del coach è quello di separare l’ambito personale da quello pallavolistico e «non è facile farlo», ammette Naddeo. «Eppure, è fondamentale: io non giudico le persone come giocatrici e, viceversa, se una persona non mi va a genio ma rende e dà un contributo fondamentale viene messa al primo posto per il bene della squadra». Il segreto per far funzionare la relazione tra allenatore e atleta? «È necessario capire la persona che si ha davanti per sapere come gestirla, trovare un giusto bilanciamento per non essere una figura troppo autoritaria ma nemmeno una troppo amichevole, perché in entrambi i casi si rischia di perdere l’autorevolezza, che è un aspetto fondamentale del nostro ruolo».

Matilde Rostagno