La psicoterapeuta
«Il primo passo verso una rete di relazioni sane:
non raccontarsi storie»
Per provare a comprendere i misteri delle relazioni umane abbiamo deciso di partire dal punto di vista di una psicologa psicoterapeuta che, con l’associazione e il centro clinico Nexus (l’associazione si occupa di relazioni e comunicazione sul piano culturale e scientifico, in continua connessione con il Centro Clinico, dedicato alla consulenza psicologica e alla psicoterapia), si interfaccia spesso con il mondo della scuola. Si chiama Saura Fornero ed è psicologa psicoterapeuta gruppo analista, practitioner EMDR e flash tecnique, neurotrainer dinamica.
Quali sono le differenze tra un rapporto familiare e una relazione tra amici? «I rapporti tra pari, come nel caso di un’amicizia, sono relazioni simmetriche – spiega la dott.ssa Fornero -, mentre le relazioni familiari sono relazioni asimmetriche, non per questioni anagrafiche bensì perché nelle relazioni familiari sono gli adulti ad avere la responsabilità educativa nei confronti dei figli».
Abbiamo poi domandato alla dott.ssa Fornero che cosa siano, secondo lei, le “relazioni tossiche”. «Una relazione tende a diventare tossica quando non possiede un senso costruttivo o addirittura ostacola l’evoluzione degli individui. In età giovanile può accadere di voler bene o innamorarsi di qualcuna o qualcuno che ha problemi, talvolta anche seri, che vanno oltre le criticità fisiologiche in adolescenza. Può succedere che si voglia “salvare” l’amico o l’amica in difficoltà, sopravvalutando le proprie risorse. Comportamenti poco costruttivi possono allora prendere il sopravvento sulle iniziali buone intenzioni e danneggiare tanto il “salvatore” quanto il destinatario dei suoi sforzi».
C’è poi un elemento che condiziona il modo di intendere i rapporti interpersonali oggi: il mondo dei social. Secondo la dott.ssa Fornero, la diffusione dei social pone problemi molto complessi, da affrontare seriamente senza polarizzazioni acritiche pro o contro. In generale, si può dire che «una relazione attraverso i social non implica un rapporto corporeo diretto e ha un impatto percettivo completamente diverso rispetto a una relazione che si svolga prevalentemente nella realtà. I social attivano moltissimo la percezione e possono generare l’illusione di una continuità tra percezione e pensiero; possiamo dire che i social oggi siano tendenzialmente degli strumenti di semplificazione da utilizzare dunque con discernimento e competenza». In un contesto così interconnesso, circondati da grande fragilità e incertezza, in che direzione ci si deve muovere affinché le relazioni che ci riguardano funzionino? «Anche questo è un tema di enorme complessità. Un punto importante è la capacità di gestire i conflitti. La nostra specie storicamente fa fatica ad affrontarli, dai micro conflitti interpersonali ai macro conflitti sociali. Occorre certamente imparare a riflettere per capire, per approfondire, per non ipersemplificare e autoingannarsi, magari anche in buona fede. Occorre impegnarsi, diciamo così, a non “raccontarsi storie”. Noi umani siamo purtroppo formidabili auto-ingannatori. Questo è un tema fondamentale, al quale dedicare un’attenzione seria e costante».
Matteo Dattrino
«Un punto importante è la capacità di gestire conflitti. La nostra specie storicamente fa fatica ad affrontarli, dai micro conflitti interpersonali ai macro conflitti sociali»
Saura Fornero, PSICOLOGA PSICOTERAPEUTA