L’attore
Il teatro che accende i riflettori sulla sostenibilità
daniele Ronco, attore e drammaturgo, è il direttore della compagnia teatrale Mulino ad Arte, compagnia unica nel suo genere perché ormai da 10 anni ha intrapreso un cammino all’interno di temi che riguardano la sostenibilità ambientale, economica e sociale. L’interesse per il teatro nasce in Daniele alla fine del liceo, in seguito a una adolescenza molto complicata. Il teatro si è rivelato per lui come il mezzo attraverso cui ritrovare se stesso, e, allo stesso tempo, il mezzo comunicativo ideale per esprimere al meglio le passioni e gli interessi che gli stanno a cuore. In un periodo complicato per Daniele, in cui si sentiva completamente perso, la recitazione non era più soltanto un passatempo, ma una vera e propria ancora di salvezza, che gli ha permesso di riscoprire le gioie della vita.
Daniele Ronco presenta nei suoi spettacoli temi molto attuali, come ad esempio la sostenibilità ambientale, oggetto di varie discussioni. Ciò che lo spinge a interessarsi alla questione ambientale è innanzitutto una maggiore consapevolezza, acquisita negli anni, di quali siano le azioni migliori per aiutare il pianeta. «Ho compiuto su me stesso un processo di “pulizia” – racconta -, a partire dall’alimentazione». Daniele è vegano da 15 anni. Parla di questo aspetto della sua vita, dell’attenzione all’ambiente in ogni gesto quotidiano, anche nelle sue opere teatrali, e, insieme a tutti coloro che fanno parte della compagnia teatrale, cerca di rappresentare al meglio se stesso e ciò in cui crede a un pubblico sempre più vasto. «Il punto di svolta è stato uno spettacolo che ho scritto in seguito alla morte di mio nonno. Dentro ci sono aneddoti di vita con lui ma anche i valori della decrescita felice, il movimento che sprona le persone in un’ottica di decrescita economica». Il successo immediato che ottenne questo spettacolo indirizzò la compagnia sempre di più sui valori della sostenibilità ambientale ed economica. «L’obiettivo è principalmente quello di diffondere consapevolezza tra il pubblico, spingendolo a compiere scelte sostenibili, perché ogni forma di violenza che l’uomo compie contro l’ambiente, contro la natura del mondo in cui vive, è in realtà una violenza che l’uomo compie contro se stesso». Daniele vive il suo lavoro come forma di attivismo, sprona attraverso la cultura a compiere, ognuno nel suo piccolo, scelte consapevoli, che possano ridurre il proprio impatto ambientale: «Educare la gente a una nuova consapevolezza a livello ambientale è un compito molto difficile, principalmente perché il “problema ambientale” è visto da molti come molto distante dal singolo individuo. In realtà, le azioni di ognuno di noi hanno un impatto, più o meno grande, a livello ambientale». È così che Daniele, attraverso il teatro, trasmette un messaggio d’amore per l’ambiente in cui viviamo, che deve essere protetto.
Emma Bonansea, Mauro Avigliano, Lorenzo Incandela, Paola Odetto